La Chiesa

Luoghi di culto a Castelluccio di Norcia

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Le Chiese di Castelluccio

Esistono solamente 2 chiese a Castelluccio, almeno a partire dai primi decenni del XVI secolo, epoca in cui fu costruita S.Maria "fòri" le mura. Sopra al portale della Chiesa più "nuova" c'è un'iscrizione che indica l'anno 1528. Merita una menzione particolare, la presenza di una scultura lignea dedicata alla Madonna con Bambino, di cui è stata una gran ventura che essa si sia salvata dal tentativo di trafugamento avvenuto nel 1980 e che comunque l'ha privata del Bambino e della mano sinistra. Il giorno di Ferragosto dell'anno 2006, grazie al dono della sig.ra Costanza Coccia, la Madonnina ha riavuto una copia del Bambino e della mano mancante. Dietro alla scultura c'è un foglietto con l'indicazione dell'artista che l'ha scolpita (Giovannantonio di Giordano nel 1499) e del prezzo pagato (112 fiorini che all'epoca corrispondevano a 112 pecore !). Si può ammirare anche uno splendido quadro dedicato alla Madonna protettrice dei deltaplanisti (sport che trova nell'altopiano di Castelluccio l'ambiente ideale).
L'Altare principale è dedicato al Crocifisso nonostante la chiesa sia sotto l'invocazione dell'Assunta. Al centro si nota la scultura lignea del Crocifisso realizzata tra il XV e il XVI secolo, affiancata dalle figure dell'Addolorata e di San Giovanni dipinte su tavola. Nel mese di giugno 2006 è stato eseguito il restauro del Crocifisso ligneo policromo della chiesa di S.Maria Assunta di Castelluccio di Norcia (PG) realizzato dalla restauratrice Emanuela D'abbraccio. Tale intervento si è potuto effettuare grazie al finanziamento della Sig.Nadia Vinante Giovannini alla memoria del caro marito Dott. Avv. Giulio Giovannini "uomo di legge e di montagna".
Fuori dell'abitato erano un tempo presenti altre chiesette rurali, cancellate dal tempo quelle di S.Gemma ai piedi del Vettore, S.Migno in zona Cavaliera, rimangono invece ruderi del romitorio di S.Lorenzo, della romitoria dell'Orso su uno sperone collinare in Valle di Canatra. Resta in piedi solamente quella della Còna, nel territorio del Comune di Gualdo.
La Chiesa più antica, quella all'interno delle antiche mura, prende oggi la denominazione di "Sacramento" titolo che risale ai primissimi anni del secolo XVII e deriva dalla compagnia del SS.mo Sacramento (vedi Confraternita).
In base a privilegi, conferiti dal Vescovo di Spoleto nel 1550, i massari e i santesi (vedi confraternita), potevano eleggere e licenziare il curato, il quale percepiva dalla comunità una "congrua" per il suo servizio, che consisteva nel tenere i libri parrocchiali, insegnare la dottrina e i rudimenti del leggere e dello scrivere ai più piccoli. Da un documento del 1601 si legge: "Il prete lo trovano i santesi e li massari lo elegono, e lui se puol partire quando li pare, e noi lo potemo cacciare quando volemo".
Agli inizi del '600, vivevano nel paese anche otto monache le quali professavano le regole di S.Francesco e di S.Agostino. Paricolare devozione dei castellucciani è rivolta da tempo immemore verso S.Scolastica, S.Benedetto, S.Sebastiano, S.Rocco, S.Maria e più tardi S.Vincenzo, gli anziani hanno ricordato in passato processioni pro pioggia, verso la chiesa di Santa Scolò presso Norcia.
Nel 1728 ebbe luogo una visita da parte del rappresentante del Vescovo, che ordino delle ristrutturazioni sia del Sacramento che della casa del prelato, che all'epoca era don Domenico Rossi di Arquata.
Merita una descrizione particolare la struttura campanaria di cui si riportano le scritte presenti sulle campane.

1) Campana grande verso M. Vettore (est). Proviene dalla chiesa di 5. Francesco di Norcia, qui trasportata all'inizio del sec.XIX.

Sabbatha pango, funera piango, fulgura frango, dissipo ventos domo cruentos. A.D. MDCCXXXIII. Integritati restituta pietate D(omini) Franc(isci) de Nuce exPinna S. Andree Pro (vinci)ae Aprutii.

Annuncio le feste, piango i morti, libero dalle folgori, dissipo il vento e domo le tempeste.
Sotto alcune figurine incerte si leggono due sigle: F.I.B.C. e F.I.F.A. L'impronta di una lucertola e la firma del fonditore. In passato, veniva suonata oltre che per le festività, per aiutare i viandanti a ritrovare la strada in caso di grandi temporali o tormente di neve.

2) Campana mezzana, verso il Piano Grande (sud).

Sub tuum praesidium con fugi­mus Sancta Dei Genitrix nostra, deprecationes suscipe, a peri­culis cunctis libera. A.D. MDCXXXIIII. Simon Prosperi de MonteLunae Castro Nur(s)iae f(ecit).

Veniva suonata in caso di incendio.

3) Campana piccola, verso M. Veletta (ovest).

Ad honorem Dei et Beatae Mariae Virginis A.D. 1862. Opus Iustinia­nus Iustiniani Fuig(inas)(CORDELLA e LOLLINI, 1988)

Veniva suonata per chiamare i Confratelli a raccolta.

Esiste anche una struttura campanaria sopra al Sacramento, composta da due campane di diverse dimensioni. La più grande, veniva suonata direttamente dall'interno della casa del Parroco per l'inizio della giornata lavorativa (sonà giorno) e dopo il tramonto annunciava i Vespri e la fine della giornata lavorativa. Quella piccola, si suonava per chiamare in assemblea generale i capi famiglia per le decisioni riguardanti lo statuto della Comunanza e spesso inerenti il taglio del legname e le zone di pascolo. In tempi più recenti per comodità del Parroco, vista la comoda ubicazione, ha sostituito la campana piccola dell'altra Chiesa, per la chiamata a raccolta dei Confratelli. (G.Iacorossi).

Bibliografia:
CORDELLA R., LOLLINI P., 1988 - Castelluccio di Norcia il tetto dell'Umbria. Parrocchia di S.Maria Assunta Ed. Castelluccio di Norcia (PG):104-110.

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Foto W.Testa - Scultura lignea, Madonna con Bambino

 


Foto F.Ciminari - Madonna dei deltaplanisti

 


Foto W.Testa - Scultura lignea, Altare e Crocifisso

 


Foto G.Iacorossi - La Campana grande

 


Foto G.Iacorossi - Chiesa di S.Maria "fòri" le mura

 


Foto G.Iacorossi - La Campana piccola

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